modelli-businessDi seguito illustriamo le principali problematiche del settore orticolo.
Vi ricordiamo che la risoluzione di tali problematiche è un processo innovativo che può portare l’impresa verso nuovi modelli di business ove al centro vi è la nuova proposta di valore da destinare alla nicchia di mercato individuata.

Leggete le soluzioni proposte, come comparto, in cui un ruolo determinante è assunto dalle politiche agricole nazionali ed europee. Ricordate che nella filiera sono coinvolti tutti:  dallo Stato al consumatore finale del prodotto orticolo, dal campo alla tavola.

Vi consigliamo  di segmentare, dividere, concentrare il vostro mercato di sbocco. Tenete in mente che cibo e stile di vita sono fattori determinanti per la salute e la crescita. Aprite la mente all’immaginario.

Rispondete alla seguente domanda:
Come posso coltivare su Marte,  come posso coltivare in condizioni estreme?

Chi risponde alla domanda sarà sicuramente un innovatore e la sua soluzione avrà portata globale.

La formula: vendo per tutti, oggi non funziona.

Specializzazione e relazione con il potenziale cliente sono  leve che permettono all’azienda agricola di sincronizzarsi con il mercato di riferimento.

Di seguito si elencano le principali problematiche, non esaustive, individuate nei singoli processi di filiera del comparto orticolo

Processo produttivo

  • difficoltà delle imprese a individuare il prodotto più adatto alle proprie esigenze;
  • carente disponibilità di sementi per i prodotti tipici italiani.

Tecnica produttiva

  • fertilità dei terreni fortemente diminuita a causa del grande sfruttamento degli ultimi decenni;
  • irrigazione, in quanto oggi l’acqua è un fattore scarso e sempre più costoso;
  • pacciamatura con particolare riferimento ai materiali disponibili;
  • strutture delle serre che richiedono una continua evoluzione.

Organizzazione e gestione delle imprese

  • capacità competitiva e gestionale, dalla quale può derivare una maggiore o minore disponibilità a innovare.

Rapporto con la pubblica amministrazione

  • notevole complessità degli adempimenti legati alla produzione, al condizionamento e alla trasformazione;
  • difficoltà ad adeguarsi alle richieste molto diverse che provengono dalle Regioni in cui ricade l’azienda, come nel caso dei disciplinari di produzione.

Mercato e strategie

  • progressiva perdita di competitività sul mercato nazionale e internazionale;
    capacità di intercettare esigenze e gusti dei consumatori;
  • capacità di valorizzare aspetti qualitativi degli ortaggi italiani legati alla loro maggiore salubrità (ad es., minor contenuto di nitrati) o alle caratteristiche funzionali di alcune varietà.

Soluzioni e priorità per il cambiamento,  l’innovazione e la ricerca

Processo produttivo
Disponibilità varietale:

  • avviare attività sperimentale locale per verificare l’adattabilità a territori e climi nazionali di sementi provenienti da ditte estere;
  • avviare processo di miglioramento genetico (interventi mirati, basati sui nuovi approcci biotecnologici a basso impatto – approcci “cisgenici”) e di produzione varietale nazionale con riferimento a specie tradizionali italiane o a varietà tipiche;
  • mettere a punto, sul fronte della ricerca, prodotti orticoli funzionali in grado di rispondere a esigenze nutraceutiche, a carenze alimentari e/o a necessità dell’industria alimentare.

Riduzione generalizzata degli input (adottare la formula stesso prodotto con meno o produrre di più con meno, oppure meno input + output):

  • promuovere diffusione tecniche colturali volte al contenimento dell’accumulo dei nitrati;
  • sviluppare tecniche per l’agricoltura di precisione, sia in pieno campo che in coltura protetta, e/o mediante l’adozione di tecniche innovative di coltivazione (es. coltura fuori suolo in ciclo chiuso), per un uso più efficiente degli input (acqua, nutrienti, antiparassitari) e la riduzione del loro impatto sull’ambiente;
  • attivare programmi di miglioramento genetico finalizzati alla costituzione di genotipi tolleranti agli stress idrici e termici (mettere a punto nuove varietà con un minor fabbisogno di acqua e di altri input energetici).

Sostanze chimiche di difesa dai parassiti . Vi consigliamo di attivare tali attività con partners e centri di Ricerca o utilizzare la fonte informativa disciplinare di produzione integrata :

  • effettuare prove specifiche che consentano l’estensione d’impiego dei formulati in commercio qualora non siano già autorizzati sulle colture da promuovere. Ciò per contrastare la riduzione progressiva del numero di principi attivi utilizzabili su colture cosiddette “minori”;
  • definire in modo dettagliato le curve di degradazione dei fitofarmaci per l’ottimizzazione dei protocolli colturali dei prodotti per la Grande Distribuzione Organizzata;
  • mettere a punto modelli previsionali e di molecole naturali e microorganismi per il controllo delle malattie delle piante.

Riduzione dei materiali di ausilio alla coltivazione e di imballaggio:

  • promuovere l’utilizzo di materiali biodegradabili il cui mantenimento sul terreno possa svolgere anche un ruolo di fertilizzante.

Utilizzo di serre:

  • mettere a punto strutture e materiali utili alla riduzione dei costi, alla semplificazione dei processi colturali, all’abbattimento dell’uso di energia (serre a ventilazione naturale), nonché al miglioramento delle qualità e delle quantità prodotte per unità di superficie.

Sfruttamento dei suoli:

  • Introdurre e diffondere innovazioni mature come l’impiego di compost prodotti industrialmente o in azienda;
  • sviluppare attività di ricerca per la messa a punto di tecniche colturali volte a un reintegro dei nutrienti e a un miglioramento della struttura dei suoli ( tecnica innovativa che vi suggeriamo la subirrigazione).

Organizzazione della produzione e della commercializzazione

  • promuovere interventi di formazione e sensibilizzazione rivolti ai produttori orticoli con specifica attenzione ai temi della razionale gestione aziendale e della necessità di una maggiore attenzione al mercato e ai consumatori;
  • promuovere processi di semplificazione degli adempimenti burocratici e omogeneizzazione delle procedure regionali sia dal punto di vista amministrativo (modalità e tempi di presentazione delle istanze autorizzative e/o di finanziamento) che tecnico (disciplinari di produzione);
  • avviare una razionalizzazione e una migliore distribuzione sul territorio delle strutture che agevolano la raccolta e il condizionamento delle produzioni;
  • migliorare l’integrazione orizzontale e verticale del settore.

Sistema della ricerca e della conoscenza a supporto delle imprese

  • auspicare la realizzazione di un ripensamento sostanziale della struttura organizzativa del sistema della conoscenza italiano che preveda non solo il superamento della frammentarietà e dello scarso coordinamento oggi presenti tra i maggiori soggetti della ricerca pubblica (Università ed EPR, Ministeri diversi e Regioni), ma anche una collaborazione più intensa fra strutture pubbliche e private.

Fonte: Ministero Politiche Agricole 
Testo: Bartolomeo Uccio Pazienza

Da leggere per i giovani che si avvicinano per la prima volta all’agricoltura

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ucciopazienza@gmail.com

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